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Il peperoncino calabrese: storia, tradizioni e festival

Calabria, la terra del peperoncino tra cultura e sapori

La Calabria è universalmente riconosciuta come la terra del peperoncino piccante, simbolo identitario e ingrediente principe di innumerevoli specialità gastronomiche. Proprio a Diamante (CS), piccolo borgo affacciato sul Tirreno cosentino, è nata l’Accademia Italiana del Peperoncino, fondata nel 1994 e divenuta in breve tempo un punto di riferimento internazionale per la cultura del piccante.

Qui il peperoncino non è soltanto un condimento, ma un vero e proprio stile di vita che unisce tradizioni contadine, riti popolari, feste di piazza e ricerca gastronomica. Chiamato in dialetto pipiarellu o cancariellu, appartiene alla famiglia delle Solanacee e ha trovato proprio in Calabria il suo habitat ideale.

Dalle tavole imbandite alle sagre estive, fino agli eventi di richiamo nazionale come il Peperoncino Festival di Diamante, il piccolo frutto rosso si conferma ogni anno protagonista assoluto del turismo esperienziale e dell’enogastronomia regionale.

Origini e caratteristiche del peperoncino calabrese

Il peperoncino calabrese ha una storia che affonda le radici nei secoli. Portato in Europa da Cristoforo Colombo dopo i viaggi nelle Americhe, trovò proprio nel clima caldo e soleggiato della Calabria l’ambiente perfetto per crescere rigoglioso. Nei dialetti locali è chiamato con nomi diversi, tra cui pipiarellu e cancariellu, ma ovunque evoca la stessa immagine: un ingrediente imprescindibile della cucina regionale.

Dal punto di vista botanico appartiene al genere Capsicum e presenta una piccantezza media di circa 30.000 unità Scoville (SU). Il frutto, generalmente lungo circa 2 cm, matura assumendo un colore rosso intenso. Le modalità di consumo sono molteplici: fresco, essiccato, sott’olio o trasformato in polvere e creme. Non mancano le preparazioni artigianali in cui diventa protagonista assoluto, come la celebre ’Nduja di Spilinga, salume spalmabile piccante conosciuto in tutto il mondo, oppure la soppressata, la salsiccia calabrese e la spianata, tutte arricchite dal caratteristico colore e aroma del peperoncino.

La coltivazione del peperoncino è profondamente radicata nella cultura agricola della regione: quasi ogni famiglia ne possiede una piccola piantagione, mentre numerose aziende agricole lo producono in larga scala per il mercato nazionale e internazionale. La tecnica di essiccazione al sole, con i peperoncini legati in collane e appesi ai balconi, è ancora oggi una delle immagini più suggestive dei borghi calabresi.

Ma oltre all’aspetto gastronomico, il peperoncino racchiude anche una valenza simbolica. Nella tradizione popolare è considerato portafortuna, un amuleto contro il malocchio e le energie negative. Non a caso è spesso raffigurato nei mercatini artigianali sotto forma di ciondoli o decorazioni. Questa duplice dimensione – alimentare e rituale – rende il peperoncino un elemento culturale insostituibile della Calabria, un ponte tra il passato e il presente.

Lavorazioni, usi e innovazioni del peperoncino calabrese

Il peperoncino in Calabria non è solo coltivazione e consumo, ma un vero laboratorio di sperimentazione gastronomica e culturale. Le aziende locali hanno saputo valorizzare questa pianta non solo attraverso i metodi tradizionali, ma anche con nuove lavorazioni.

Il processo più diffuso resta l’essiccazione naturale al sole: i frutti vengono infilati con ago e filo, creando lunghe collane che oltre a essere pratiche per la conservazione diventano anche suggestive decorazioni. Una volta secchi, i peperoncini possono essere macinati per ottenere la polvere rossa tipica delle conserve calabresi.

Nelle cucine domestiche, il peperoncino è onnipresente: arricchisce sughi, legumi, verdure e secondi piatti. Ma soprattutto diventa l’elemento distintivo dei salumi calabresi, tra cui spicca la ’Nduja, regina indiscussa della gastronomia regionale. Non mancano formaggi aromatizzati, sottoli e creme spalmabili che hanno conquistato anche i mercati esteri.

Negli ultimi anni il peperoncino è stato al centro anche di progetti di innovazione culinaria: gelati al peperoncino, cocktail speziati, oli aromatizzati e persino dolci che sfruttano il contrasto tra dolcezza e piccantezza. Queste creazioni, spesso presentate durante fiere ed eventi enogastronomici, hanno contribuito a rafforzare l’immagine del peperoncino come ingrediente versatile e contemporaneo.

Non va dimenticato l’aspetto salutistico: studi scientifici hanno confermato le proprietà benefiche della capsaicina, sostanza responsabile della piccantezza. Tra i suoi effetti più noti: stimolazione del metabolismo, azione antiossidante e capacità di migliorare la circolazione sanguigna. Non sorprende quindi che il peperoncino sia spesso associato a una dieta equilibrata e al cosiddetto “benessere mediterraneo”.

Il peperoncino, dunque, non è solo un ingrediente, ma un vero ambasciatore della Calabria, capace di raccontare una tradizione millenaria che continua a evolversi nel presente.

Festival e sagre del peperoncino in Calabria

Il legame tra la Calabria e il peperoncino trova la sua massima espressione nelle manifestazioni popolari che ogni anno richiamano migliaia di visitatori. L’evento più noto è il Peperoncino Festival di Diamante, giunto nel 2025 alla sua 33ª edizione, in programma dal 10 al 14 settembre 2025. Nato negli anni Novanta grazie all’intuizione dell’Accademia Italiana del Peperoncino, è diventato uno degli appuntamenti più attesi dell’estate calabrese.

Durante il festival, le strade di Diamante si trasformano in un grande palcoscenico dedicato al piccante: degustazioni, mostre, spettacoli di strada, convegni e concorsi culinari animano il borgo marinaro. L’evento è anche un’occasione di promozione turistica, perché unisce la cultura gastronomica al fascino della Riviera dei Cedri, uno dei tratti di costa più suggestivi della Calabria.

Accanto al festival di Diamante, esistono numerose altre sagre dedicate al peperoncino:

  • la manifestazione “Peperoncino e prodotti tipici” a Castelsilano (KR) nel mese di agosto (in attesa del calendario 2025/2026);
  • la “Festa del peperoncino” a Cerchiara di Calabria (CS), che si svolge tradizionalmente il terzo sabato di settembre (in attesa del calendario 2025/2026);
    la “Sagra del peperoncino” presso il lago di Cosenza, altro evento molto partecipato (in attesa del calendario 2025/2026).

Queste manifestazioni non hanno solo un valore gastronomico, ma anche culturale: diventano momenti di incontro, socializzazione e condivisione delle tradizioni locali. Per i visitatori rappresentano un’opportunità unica di vivere la Calabria autentica, assaggiando prodotti genuini e partecipando a feste popolari in un’atmosfera calorosa e accogliente.

 

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